Stato di sogno consapevole.
Differenze cognitive (memoria) fra lo stato di veglia e stato di sogno lucido.
DOMANDA.
Lo scopo principale di questo
esperimento consiste nel dimostrare che esiste uno stato di coscienza che sia
diverso dalla veglia, dall’ipnosi e dal sonno con tutti i suoi stadi intermedi,
cioè stadio uno, due, tre, quattro e REM. Questo stato di coscienza si chiama
stato di sogno lucido, cioè uno stato in cui un soggetto genera eventi mentali
detti sogni in stato di consapevolezza.
Gli strumenti di misura utilizzati per dimostrare
l’esistenza di questo stato di coscienza sono stati:
Elettroencefalografo, per la
registrazione elettroecefalografica, composto da diversi elettrodi posti nelle
diverse aree cerebrali per la registrazione del potenziale elettrico generato
dai diversi neuroni per la trasmissione sinaptica;
Elettrocardiogramma, per la
registrazione della frequenza cardiaca;
Elettrooculogramma, per la
registrazione dei movimenti oculari;
Elettromiogramma, per la
registrazione delle contrazioni muscolari.
Il luogo in cui è stato fatto
questo esperimento è il laboratorio del sonno del distretto di psicologia di
Firenze in via san Niccolò.
Durante l’esperimento sono stato
supervisionato dalla professoressa Uga Valeria, non che tecnico di questo
laboratorio.
Grazie alla visualizzazione di
questo specifico tracciato polisonnografico possiamo vedere in tempo reale
quali sono le attività elettriche del cervello, e possiamo sapere in quale
stato di coscienza si trova il soggetto, grazie al tipo di onde generate da
questo strumento. Per esempio durante lo stato di coscienza di veglia le onde
generate dal nostro cervello in stato normale e non patologico, sono onde miste
desincronizzate, per la maggior parte chiamate onde di tipo Beta, con alta
frequenza e bassa ampiezza.
L’idea per la quale si potrebbe
dimostrare che questo stato di
coscienza esiste e non si tratti solo di uno stato immaginativo, utilizzando
questi strumenti tecnologici, è quello di somministrare al soggetto preso in
esame, un test, in questo caso si tratta di un test di memoria a breve termine
che misura lo span di memoria, chiamato curva di posizione seriale. È evidente
che se un soggetto che si trova in uno stato di coscienza che non sia quello di
veglia, osservabile tramite il suo elettroencefalogramma, quindi che le sue
onde elettroencefalografiche non siano quelle Beta e il soggetto è in grado di
rispondere spontaneamente alla somministrazione di tale test, vuol dire che il
soggetto è consapevole di quello che sta succedendo nel suo mondo esterno e non
solo di quello interno.
Siccome la prova dell’esistenza di
questo stato di coscienza è stato già dimostrato da Laberge negli anni ottanta
con un esperimento sul quale non tutti i ricercatori sono d’accordo, ho pensato
di riprovare con un metodo più chiaro.
Molto importante però è il fatto di
dimostrare che comunque non solo esiste questo stato di coscienza di sogno
lucido, ma che soprattutto vi siano delle differenze di analisi cognitive fra
lo stato di veglia e quello di sogno. La mia teoria si basa sul credere che se
vi siano delle differenze cognitive esse siano dovute a un problema attentivo.
Secondo alcune culture antiche,
tipo quelle tolteche dell’antico Messico, esistono due tipi di attenzione, la
prima attenzione quella che tutti conosciamo è quella dello stato di veglia e
che è stata ed è largamente studiata in psicologia, ma vi esiste anche una
seconda attenzione, quella dello stato di sogno lucido dove gli stimoli esterni
sono ridotti al minimo, e la percezione attentiva cambia perché molti sensi
sono offuscati o repressi, tipo la vista, il tatto.
DETTAGLI.
Per l’esperimento il soggetto dopo
essere stato preparato con tutta l’attrezzatura sopra elencata, e stato
sdraiato su un letto con delle coperte in uno stanzino buio del laboratorio del
sonno. È stata utilizzata una telecamera per riprendere tutte le fasi
dell’esperimento.
Il softwer utilizzato per la
lettura delle onde encefalografiche si chiama Galileo, in dotazione a questo
laboratorio.
Per la condizione di controllo a
quella sperimentale, cioè la condizione in cui viene somministrato al soggetto
il test di memoria detto curva di posizione seriale in stato di veglia, si è
lasciato con le stesse identiche condizioni di quelle usate per la condizione
sperimentale, cioè con gli elettrodi attaccati al corpo del soggetto messo
nello stesso stanzino buio ma con la conferma da parte
dell’elettroecefalogramma che il soggetto si trovava in uno stato di veglia.
Successivamente alla
somministrazione del test in stato di veglia si è iniziato ad utilizzare una
tecnica ipnotica simile al trening autogeno ma con molte differenze durante la
seconda fase della somministrazione, detta per l’appunto tecnica di induzione
allo stato di sogno lucido, una tecnica usata in psicoterapia del profondo.
Questa tecnica può durare diverso tempo che va dai dieci minuti ad un’ora in
base alla predisposizione del soggetto.
In questo caso ci sono volute una mezz'ora
per far si che il soggetto, in questo caso esperto, entrasse nella condizione
di sogno lucido.
Siccome il soggetto è entrato in
questa condizione di sogno lucido già quando le sue onde elettroecefalografiche
erano di tipo ALFA, cioè onde più lente di quelle Beta sincrone e di più bassa
ampiezza, tipiche dello stadio uno del sonno, si è dovuto aumentare lo stato
ipnotico rendendo più profondo il livello di sonno con un calcare della tecnica
ipnotica. Grazie a questo aumentare la sua profondità del sonno siamo riusciti
a raggiungere un livello di sonno più profondo, cioè abbiamo generato delle
onde di tipo TETA, ma solo qualche piccola punta di questo tipo di onde, e cioè
siamo entrati nello stadio due del sonno, in alcuni momenti si è raggiunto lo stadio
tre.
Il soggetto appena raggiunto questo
stadio di profondità del sonno ha cominciato a produrre degli eventi mentali
detti sogni di tipo bizzarro ma molto lucidi e dettagliati.
Non appena abbiamo notato che le
sue onde elettroencefalografiche fossero al massimo della profondità che un
soggetto possa raggiungere in condizioni sperimentali, non delle più favorevoli
vista la presenza degli elettrodi e del luogo non molto amichevole, a questo
punto gli si è somministrato il test di curva di posizione seriale con altre
cinque serie da dodici parole bi-sillabiche.
Subito dopo la somministrazione del
test, al quale è stato risposto in modo esauriente in piena consapevolezza, il
soggetto è stato riportato molto lentamente allo stato di veglia.
( test del soggetto).
RISULTATI
I risultati sono evidenti per
quanto riguarda lo scopo principale dell’esperimento, cioè osservare se lo
stato di sogno consapevole detto stato di sogno lucido, esistesse come stato di
coscienza, e questo è stato osservato grazie al fatto che il soggetto pur
essendo evidentemente in uno stato di coscienza simile allo stadio due/tre del
sonno,
(fig.1: onde elettroecefalografiche
generate durante la somministrazione del test)
è stato in grado di rispondere in
piena coscienza ad un test di memoria. È stato possibile osservare in tempo
reale lo stato di coscienza del soggetto grazie al supporto
dell’elettroencefalogramma.
Un altro dato molto importante è
stato dato dai risultati del test. Infatti le risposte date al test in stato di
veglia misurano uno span di memoria, basato sull’accuratezza, di media 5 su 12.
Il risultato del test somministrato
durante la condizione di sogno lucido il risultato dello span di memoria basato
sull’accuratezza è stato di media 5,4 su 12. Per quanto riguarda questi dati
non ci sono differenze significative.
EFFETTO PRIORITA’ ED EFFETTO
RECENZA.
Due effetti molto conosciuti in psicologia della
memoria sono l’effetto Priorità e l’effetto Recenza che si riscontrano durante
una prova di rievocazione immediata di una serie di parole non associate tra
loro. La lista di parole viene presentata oralmente dallo sperimentatore al
ritmo di una parola al secondo e al soggetto viene
chiesto di rievocare gli elementi liberamente, senza
seguire un ordine predefinito.
In letteratura emerge chiaramente che le parole che
si trovano all’inizio e alla fine
della serie vengono ricordate più facilmente rispetto
a quelle centrali. Una delle
spiegazioni possibili di questo fenomeno è che gli
ultimi elementi presentati vengono mantenuti in un magazzino temporaneo e
piuttosto fragile (la memoria a breve termine) per cui il soggetto è
solitamente portato a rievocarli immediatamente (effetto Recenza), mentre i
primi elementi della lista vengono ricordati tramite la memoria a lungo termine
perché nel corso della presentazione della serie vengono inconsciamente
reiterati più volte rispetto agli altri (effetto Priorità).
Tutto questo a discapito delle parole centrali, che
vengono relegate in una sorta di oblio.
Numerando le parole in base alla loro posizione nella
lista di presentazione e calcolando la probabilità di ciascuna di esse di
essere rievocata in funzione della sua posizione, si ottiene la curva di
posizione seriale.
( es. di curva di posizione seriale).
RISULTATI
DEL TEST IN BASE ALL’EFFETTO PRIORITA’ E L’EFFETTO RECENZA.
Sull’accuratezza non vi sono
differenze significative ma per quanto riguarda l’effetto
priorità e l’effetto recenza, che sono rispettivamente la prima parola
bisillabica di tutte le serie di parole da dodici e la recenza sono tutte le
ultime due parole delle serie di parole, c’è uno sconvolgimento della curva,
infatti non vi è effetto recenza e aumenta l’accuratezza degli item centrali,
così ribaltando la curva di posizione seriale al contrario.
( risultati del test di curva di
posizione seriale in stato di veglia; sull’asse delle x sono riportate la serie
di parole e sull’asse delle y la percentuale di risposte corrette per ogni
parola mediate sulle cinque serie).
Condizione
(risultati del test di curva di
posizione seriale in stato di sogno lucido; sull’asse delle x sono riportate la
serie di parole e sull’asse delle y la percentuale di risposte corrette per
ogni parola mediate sulle cinque serie).
Poi ho pensato di tracciare un
grafico che dimostrasse l’andamento ascendente e discendente dello stato di
veglia e di sogno lucido, durante la somministrazione del test. Questo perché
durante il compiersi del test durante lo stato di veglia il soggetto tendeva a
cambiare le sue onde elettroencefalografiche, dalla prima serie all’ultima di
un livello sempre più profondo, mentre durante la somministrazione del test in
stato di sogno lucido, visto il livello di stress a cui è sottoposto il
soggetto, le onde cambiavano da un livello profondo a uno meno profondo,
provocando un effetto sul risultato del test in quella specifica serie.
( sull’asse delle X ci sono i
numeri delle serie di parole del test; sull’asse delle Y ci sono le percentuali
di risposte corrette in base all’accuratezza).
VEGLIA: migliora l’accuratezza
con l’avvicinarsi delle onde alfa.
CONCLUSIONI.
I risultati suggeriscono che lo
stato di sogno lucido sia uno stato di coscienza a se, diverso dallo stato di
veglia che da quello di sonno e la mia teoria sul perché i dati del test di
memoria sconvolgano l’andamento della curva di posizione seriale siano legati ad un problema
attentivo, per il quale in una condizione di veglia i meccanismi legati
all’attenzione siano opposti a quelli legati allo stato di sogno lucido.
Infatti sembrerebbe che la memoria a breve termine e quella a lungo termine
funzionino in modo diverso durante la veglia e il sogno lucido.
È evidente che per averne un
ulteriore conferma sia necessario approfondire con il ripetere dell’esperimento
con più soggetti.