martedì 17 luglio 2018

Stato di sogno consapevole. Differenze cognitive (memoria) fra lo stato di veglia e stato di sogno lucido. (Esperimento)

ESPERIMENTO:



Stato di sogno consapevole. Differenze cognitive (memoria) fra lo stato di veglia e stato di sogno lucido.


DOMANDA.
Lo scopo principale di questo esperimento consiste nel dimostrare che esiste uno stato di coscienza che sia diverso dalla veglia, dall’ipnosi e dal sonno con tutti i suoi stadi intermedi, cioè stadio uno, due, tre, quattro e REM. Questo stato di coscienza si chiama stato di sogno lucido, cioè uno stato in cui un soggetto genera eventi mentali detti sogni in stato di consapevolezza.
Gli strumenti di  misura utilizzati per dimostrare l’esistenza di questo stato di coscienza sono stati:

Elettroencefalografo, per la registrazione elettroecefalografica, composto da diversi elettrodi posti nelle diverse aree cerebrali per la registrazione del potenziale elettrico generato dai diversi neuroni per la trasmissione sinaptica;
Elettrocardiogramma, per la registrazione della frequenza cardiaca;
Elettrooculogramma, per la registrazione dei movimenti oculari;
Elettromiogramma, per la registrazione delle contrazioni muscolari.

Il luogo in cui è stato fatto questo esperimento è il laboratorio del sonno del distretto di psicologia di Firenze in via san Niccolò.
Durante l’esperimento sono stato supervisionato dalla professoressa Uga Valeria, non che tecnico di questo laboratorio.

Grazie alla visualizzazione di questo specifico tracciato polisonnografico possiamo vedere in tempo reale quali sono le attività elettriche del cervello, e possiamo sapere in quale stato di coscienza si trova il soggetto, grazie al tipo di onde generate da questo strumento. Per esempio durante lo stato di coscienza di veglia le onde generate dal nostro cervello in stato normale e non patologico, sono onde miste desincronizzate, per la maggior parte chiamate onde di tipo Beta, con alta frequenza e bassa ampiezza.
L’idea per la quale si potrebbe dimostrare che  questo stato di coscienza esiste e non si tratti solo di uno stato immaginativo, utilizzando questi strumenti tecnologici, è quello di somministrare al soggetto preso in esame, un test, in questo caso si tratta di un test di memoria a breve termine che misura lo span di memoria, chiamato curva di posizione seriale. È evidente che se un soggetto che si trova in uno stato di coscienza che non sia quello di veglia, osservabile tramite il suo elettroencefalogramma, quindi che le sue onde elettroencefalografiche non siano quelle Beta e il soggetto è in grado di rispondere spontaneamente alla somministrazione di tale test, vuol dire che il soggetto è consapevole di quello che sta succedendo nel suo mondo esterno e non solo di quello interno.
Siccome la prova dell’esistenza di questo stato di coscienza è stato già dimostrato da Laberge negli anni ottanta con un esperimento sul quale non tutti i ricercatori sono d’accordo, ho pensato di riprovare con un metodo più chiaro.
Molto importante però è il fatto di dimostrare che comunque non solo esiste questo stato di coscienza di sogno lucido, ma che soprattutto vi siano delle differenze di analisi cognitive fra lo stato di veglia e quello di sogno. La mia teoria si basa sul credere che se vi siano delle differenze cognitive esse siano dovute a un problema attentivo.
Secondo alcune culture antiche, tipo quelle tolteche dell’antico Messico, esistono due tipi di attenzione, la prima attenzione quella che tutti conosciamo è quella dello stato di veglia e che è stata ed è largamente studiata in psicologia, ma vi esiste anche una seconda attenzione, quella dello stato di sogno lucido dove gli stimoli esterni sono ridotti al minimo, e la percezione attentiva cambia perché molti sensi sono offuscati o repressi, tipo la vista, il tatto.

DETTAGLI.
Per l’esperimento il soggetto dopo essere stato preparato con tutta l’attrezzatura sopra elencata, e stato sdraiato su un letto con delle coperte in uno stanzino buio del laboratorio del sonno. È stata utilizzata una telecamera per riprendere tutte le fasi dell’esperimento.
Il softwer utilizzato per la lettura delle onde encefalografiche si chiama Galileo, in dotazione a questo laboratorio.
Per la condizione di controllo a quella sperimentale, cioè la condizione in cui viene somministrato al soggetto il test di memoria detto curva di posizione seriale in stato di veglia, si è lasciato con le stesse identiche condizioni di quelle usate per la condizione sperimentale, cioè con gli elettrodi attaccati al corpo del soggetto messo nello stesso stanzino buio ma con la conferma da parte dell’elettroecefalogramma che il soggetto si trovava in uno stato di veglia.
Successivamente alla somministrazione del test in stato di veglia si è iniziato ad utilizzare una tecnica ipnotica simile al trening autogeno ma con molte differenze durante la seconda fase della somministrazione, detta per l’appunto tecnica di induzione allo stato di sogno lucido, una tecnica usata in psicoterapia del profondo. Questa tecnica può durare diverso tempo che va dai dieci minuti ad un’ora in base alla predisposizione del soggetto.
In questo caso ci sono volute una mezz'ora per far si che il soggetto, in questo caso esperto, entrasse nella condizione di sogno lucido.
Siccome il soggetto è entrato in questa condizione di sogno lucido già quando le sue onde elettroecefalografiche erano di tipo ALFA, cioè onde più lente di quelle Beta sincrone e di più bassa ampiezza, tipiche dello stadio uno del sonno, si è dovuto aumentare lo stato ipnotico rendendo più profondo il livello di sonno con un calcare della tecnica ipnotica. Grazie a questo aumentare la sua profondità del sonno siamo riusciti a raggiungere un livello di sonno più profondo, cioè abbiamo generato delle onde di tipo TETA, ma solo qualche piccola punta di questo tipo di onde, e cioè siamo entrati nello stadio due del sonno, in alcuni momenti si è raggiunto lo stadio tre.
Il soggetto appena raggiunto questo stadio di profondità del sonno ha cominciato a produrre degli eventi mentali detti sogni di tipo bizzarro ma molto lucidi e dettagliati.
Non appena abbiamo notato che le sue onde elettroencefalografiche fossero al massimo della profondità che un soggetto possa raggiungere in condizioni sperimentali, non delle più favorevoli vista la presenza degli elettrodi e del luogo non molto amichevole, a questo punto gli si è somministrato il test di curva di posizione seriale con altre cinque serie da dodici parole bi-sillabiche.
Subito dopo la somministrazione del test, al quale è stato risposto in modo esauriente in piena consapevolezza, il soggetto è stato riportato molto lentamente allo stato di veglia.

( test del soggetto). 




RISULTATI

I risultati sono evidenti per quanto riguarda lo scopo principale dell’esperimento, cioè osservare se lo stato di sogno consapevole detto stato di sogno lucido, esistesse come stato di coscienza, e questo è stato osservato grazie al fatto che il soggetto pur essendo evidentemente in uno stato di coscienza simile allo stadio due/tre del sonno,

(fig.1: onde elettroecefalografiche generate durante la somministrazione del test) 

è stato in grado di rispondere in piena coscienza ad un test di memoria. È stato possibile osservare in tempo reale lo stato di coscienza del soggetto grazie al supporto dell’elettroencefalogramma.
Un altro dato molto importante è stato dato dai risultati del test. Infatti le risposte date al test in stato di veglia misurano uno span di memoria, basato sull’accuratezza, di media 5 su 12.
Il risultato del test somministrato durante la condizione di sogno lucido il risultato dello span di memoria basato sull’accuratezza è stato di media 5,4 su 12. Per quanto riguarda questi dati non ci sono differenze significative.

EFFETTO PRIORITA’ ED EFFETTO RECENZA.

Due effetti molto conosciuti in psicologia della memoria sono l’effetto Priorità e l’effetto Recenza che si riscontrano durante una prova di rievocazione immediata di una serie di parole non associate tra loro. La lista di parole viene presentata oralmente dallo sperimentatore al ritmo di una parola al secondo e al soggetto viene
chiesto di rievocare gli elementi liberamente, senza seguire un ordine predefinito.
In letteratura emerge chiaramente che le parole che si trovano all’inizio e alla fine
della serie vengono ricordate più facilmente rispetto a quelle centrali. Una delle
spiegazioni possibili di questo fenomeno è che gli ultimi elementi presentati vengono mantenuti in un magazzino temporaneo e piuttosto fragile (la memoria a breve termine) per cui il soggetto è solitamente portato a rievocarli immediatamente (effetto Recenza), mentre i primi elementi della lista vengono ricordati tramite la memoria a lungo termine perché nel corso della presentazione della serie vengono inconsciamente reiterati più volte rispetto agli altri (effetto Priorità).
Tutto questo a discapito delle parole centrali, che vengono relegate in una sorta di oblio.
Numerando le parole in base alla loro posizione nella lista di presentazione e calcolando la probabilità di ciascuna di esse di essere rievocata in funzione della sua posizione, si ottiene la curva di posizione seriale.

( es. di curva di posizione seriale).






RISULTATI DEL TEST IN BASE ALL’EFFETTO PRIORITA’ E L’EFFETTO RECENZA.

Sull’accuratezza non vi sono differenze significative ma per quanto riguarda l’effetto priorità e l’effetto recenza, che sono rispettivamente la prima parola bisillabica di tutte le serie di parole da dodici e la recenza sono tutte le ultime due parole delle serie di parole, c’è uno sconvolgimento della curva, infatti non vi è effetto recenza e aumenta l’accuratezza degli item centrali, così ribaltando la curva di posizione seriale al contrario.



( risultati del test di curva di posizione seriale in stato di veglia; sull’asse delle x sono riportate la serie di parole e sull’asse delle y la percentuale di risposte corrette per ogni parola mediate sulle cinque serie).
Condizione



(risultati del test di curva di posizione seriale in stato di sogno lucido; sull’asse delle x sono riportate la serie di parole e sull’asse delle y la percentuale di risposte corrette per ogni parola mediate sulle cinque serie).




Poi ho pensato di tracciare un grafico che dimostrasse l’andamento ascendente e discendente dello stato di veglia e di sogno lucido, durante la somministrazione del test. Questo perché durante il compiersi del test durante lo stato di veglia il soggetto tendeva a cambiare le sue onde elettroencefalografiche, dalla prima serie all’ultima di un livello sempre più profondo, mentre durante la somministrazione del test in stato di sogno lucido, visto il livello di stress a cui è sottoposto il soggetto, le onde cambiavano da un livello profondo a uno meno profondo, provocando un effetto sul risultato del test in quella specifica serie.

                                            
                                                           


( sull’asse delle X ci sono i numeri delle serie di parole del test; sull’asse delle Y ci sono le percentuali di risposte corrette in base all’accuratezza).







VEGLIA: migliora l’accuratezza con l’avvicinarsi delle onde alfa.
                                                                                                                              




CONCLUSIONI.

I risultati suggeriscono che lo stato di sogno lucido sia uno stato di coscienza a se, diverso dallo stato di veglia che da quello di sonno e la mia teoria sul perché i dati del test di memoria sconvolgano l’andamento della curva di posizione  seriale siano legati ad un problema attentivo, per il quale in una condizione di veglia i meccanismi legati all’attenzione siano opposti a quelli legati allo stato di sogno lucido. Infatti sembrerebbe che la memoria a breve termine e quella a lungo termine funzionino in modo diverso durante la veglia e il sogno lucido.
È evidente che per averne un ulteriore conferma sia necessario approfondire con il ripetere dell’esperimento con più soggetti.

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